Odissi danza indiana

LA DANZA ODISSI
INDIA
LA DANZA ODISSI L'origine della danza Odissi è legata alla nascita e diffusione del culto di Shiva e alla costruzione di centinaia di templi, tra il VII e il XIV sec. d.C., nell'Orissa, Stato dell'India nord-orientale. In questi templi sono ancora visibili numerosi bassorilievi che illustrano le epopee degli dei e degli eroi sotto forma di coreografie danzate. L'esigenza di danzatrici consacrate al dio Shiva risale al IX sec. d.C. Il sovrano più famoso della dinastia Ganges, Chudanganga Deva, che governò nell'XI sec. d.C., dette alle serve di questi templi, le devadasi, ("schiave di dio"), il nome di maharis ("grandi sante") e le fece riunire nel tempio del dio Jagannath a Puri. Le maharis erano date in sposa al dio e danzavano nella sala di danza del tempio (nata-mandapa) sui canti del Geeta Govinda, il poema di Jayadeva (XII sec.) che narra gli amori del dio Krishna (incarnazione di Vishnu) con la pastorella Radha. Alcuni servitori del tempio avevano il compito di assicurarsi che le maharis conducessero una vita onorevole e che seguissero strettamente una regola di condotta. Quando nel XVI secolo i Moghul invasero l'India, il sovrano dell’Orissa fuggì e al suo posto gli invasori misero il suo generale, Ray Ramanada: costui, ardente devoto del dio Krishna, si lasciò influenzare dal culto, che si stava allora diffondendo, del dio Vishnu, di cui Krishna è una delle più importanti incarnazioni. Ramananda portò le maharis fuori dal tempio in modo che la loro danza potesse essere ammirata da più persone, contribuendo in tal modo a diffondere il culto di Vishnu. I suoi successori decisero però che le danzatrici non dovevano esibirsi fuori dal tempio e le sostituirono con danzatori giovinetti appositamente truccati, i gotipuas, ai quali era proibito danzare all'interno del tempio. Così il tipo di danza a cui si poteva assistere pubblicamente era quello dei gotipuas, una versione maschile delle danzatrici del tempio. Verso la fine del XVI secolo, l'Orissa perse la sua indipendenza e di conseguenza la vita politica, religiosa, sociale e culturale del paese decadde. Anche se continuavano a servire nel tempio, le maharis venivano disprezzate a causa della corruzione generale che si era diffusa anche tra loro. Lo stile della loro danza andò deteriorandosi e l'arte autentica venne, nel corso dei secoli successivi, gradualmente dimenticata: rimasero soltanto alcune esili tracce in una danza maschile che ricalcava la danza dei giovinetti gotipuas. Questo stile di danza è "rinato" ai nostri tempi come risultato di una riscopera culturale e di ricostruzione filologica avvenuta negli ultimi quarant'anni da parte di alcuni maestri e giovani danzatori dell'Orissa, facendo acquisire alla danza Odissi un posto di forma d'arte rispettabile al fianco delle forme classiche del Bharata Natyam e del Kathak. La danza Odissi odierna ha un ricco vocabolario di gestualità e di possibilità espressive: è il risultato dell’abilità inventiva dei maestri Odissi contemporanei che hanno preso ispirazione visiva dalle centinaia di pose ritratte nei bassorilievi dei numerosi templi della regione come anche dalle regole riguardanti la tecnica che si trovano nel Natya Shastra e in altri trattati classici sulla danza e sul teatro. La danza Odissi combina l’espressione drammatica con una stilizzazione raffinata e sensuale del movimento corporeo. Il tratto più caratteristico è la posizione tribhangi (tre archi) caratterizzata dalla triplice flessione della testa, delle spalle e delle anche, posizione di basa che si ritrova sculture del tempio sacro a Jagannath fra i più ricchi di bassorilievi sulla danza. Come in tutte le danze classiche indiane, esistono due categorie generali di movimento, il tandava (forte, vigoroso) e il lasya (delicato, dolce) e due tipi generali di danza nritya (danza pura) e nrutya (danza interpretativa). I racconti della danza sono basati sulle grandi epopee indiane del Ramayana e Mahabharata, ma anche sugli antichi inni poetici del Rig Veda.Aloka Panikar proviene da una rinomata famiglia bengalese di artisti di cinema e di teatro. Educata alla danza dal grande maestro di Kathakali, Guru Gopinath, ben presto scoprì che il suo aspetto delicato e la sua personalità seducente si prestavano alla danza Odissi. Fu accolta come allieva prediletta dal Guru Maya Dhar Raut. Aloka Panikar, nota in tutto il mondo per la perfezione del suo stile e l’intensità delle sue interpretazioni, è considerata fra le più efficaci interpreti di danza classica Odissi. Ad accompagnare la danza vi sono: Mayadhar Raut, uno dei quattro guru di Orissa responsabili dell'attuale configurazione della danza stessa ed è anche coreografo delle danze presentate da Aloka Panikar; Banamali Maharana è uno dei migliori suonatori di pakhawaj ad Orissa e si esibisce anche come solista; Purna Chandra Majhi è discepolo del grande cantore di Orissa Balakrishna Das e ha composto numerose canzoni per le danze di Aloka Panikar; Ashok Battacharya è un noto flautista della tradizione industana che si esibisce sia come solista che come accompagnatore, e lavora presso il Kathak Kentra di Nuova Dehli.

fonte: http://www.musicadeipopoli.com/


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