Colpito il sudest dell'India, almeno 11 morti. Piogge e venti a 140
chilometri orari. Case danneggiate e alberi sradicati. Le vittime sono
state provocate soprattutto dalla caduta di pareti.
1° maggio - Fiera del libro ebraico - ore 11, Ferrara, chiostro di San Paolo - INCONTRO CON L'AUTRICE GABRIELLA STEINDLER MOSCATI, LA LIBERTA' SI CHIAMA JAIPUR, Mimesis Edizioni, Milano, 2010. Gabor Dessau, esperto di mineralogia ed ebreo, si trova nella condizione surreale di “impiegato” per l’esercito italiano in Eritrea: abbastanza italiano per essere aggregato all’esercito, ma non abbastanza, considerate le leggi razziali, per fare il soldato. Inevitabile la cattura. Gli inglesi lo mandano in India ancora--anche se per poco--loro dominio. Testimone anche di quel periodo movimentato sul continente indiano, diventa l’esperto minerario del Maharaja di Jaipur, la meravigliosa “città rosa”. La vicenda narrata in uno stile accattivante, soave e persino onirico, non è frutto di fantasia, bensì vita vissuta. L’autrice ha potuto ricostruire questa storia di suo zio materno attraverso i diari, le lettere e altri documenti che ha trovato nella casa dei nonni a Perugia e in biblioteche e archivi a Londra e a Richmond, a New Delhi e a Jaipur, e anche a Gerusalemme. (notizie rilasciate con il permesso verbale dell'autrice)
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1° maggio - Fiera del libro ebraico - ore 11, Ferrara, chiostro di San Paolo - INCONTRO CON L'AUTRICE GABRIELLA STEINDLER MOSCATI, LA LIBERTA' SI CHIAMA JAIPUR, Mimesis Edizioni, Milano, 2010.
Gabor Dessau, esperto di mineralogia ed ebreo, si trova nella condizione surreale di “impiegato” per l’esercito italiano in Eritrea: abbastanza italiano per essere aggregato all’esercito, ma non abbastanza, considerate le leggi razziali, per fare il soldato. Inevitabile la cattura. Gli inglesi lo mandano in India ancora--anche se per poco--loro dominio. Testimone anche di quel periodo movimentato sul continente indiano, diventa l’esperto minerario del Maharaja di Jaipur, la meravigliosa “città rosa”.
La vicenda narrata in uno stile accattivante, soave e persino onirico, non è frutto di fantasia, bensì vita vissuta. L’autrice ha potuto ricostruire questa storia di suo zio materno attraverso i diari, le lettere e altri documenti che ha trovato nella casa dei nonni a Perugia e in biblioteche e archivi a Londra e a Richmond, a New Delhi e a Jaipur, e anche a Gerusalemme. (notizie rilasciate con il permesso verbale dell'autrice)
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